sabato 22 dicembre 2007

PICCOLO GLOSSARIO DELLA NEOLINGUA #5

DI PAXTIBI
La Voce del Gongoro

Il nostro sistema di istruzione pubblica distrugge sia la mente che il carattere. Impedisce la formazione della risorsa più preziosa di tutti: una personalità.
(John Taylor Gatto, The Problem of Schooling)

L'Istruzione è il primo termine per importanza di questo glossario, in quanto è dalla scuola che parte il programma di modificazione del linguaggio. In tutti i regimi, lo sforzo più importante è sempre quello per la conquista dei cuori dei bambini, il legame di dipendenza dallo stato deve sostituirsi a tutti gli altri. La scuola pubblica esiste per questo.

Istruzione
Significato originario:
1a
attività volta a comunicare nozioni e a fornire capacità lavorative e professionali attraverso l’insegnamento: provvedere all’i. di un fanciullo, attuare l’i. degli apprendisti
1b
ammaestramento di un animale: i. dei cani guida per ciechi
1c
milit., insieme delle esercitazioni teoriche e pratiche cui si sottopone la truppa: i. delle reclute
1d
lett., predicazione, catechesi

Quello dell'istruzione è forse il caso in cui maggiormente si può osservare come, a partire da un'esigenza reale e legittima – migliorare le proprie conoscenze – la distorsione operata dai pianificatori provochi una catena di eventi distruttivi che finiscono per minare le fondamenta della società. Infatti, se da un lato, con l'istituzione dell'istruzione pubblica obbligatoria si offre l'illusione di una futura occupazione proporzionata alle conoscenze, dall'altro le immutabili leggi dell'economia impediscono la realizzazione del miracolo: non basta un pezzo di carta a creare un posto di lavoro (come non può essere sufficiente per pagarlo, detto per inciso).

Anche qui l'intervento dall'alto del απó μηχανῆς θεóς statale si scontra, con risultati devastanti, con la legge della domanda e dell'offerta del mercato del lavoro. Moltitudini di fisici nucleari, antropologi e ingegneri finiscono per riempire i call-center, mentre occupazioni più soddisfacenti e redditizie vengono svolte da persone teoricamente “meno istruite”: i famosi lavori che noi non vogliamo fare, che ormai comprendono anche l'imprenditore.

Il fatto è che l'istruzione pubblica è molto meglio descritta dai 3 punti secondari del vocabolario che dal primo. Non è più, l'istruzione, un'attività volta a comunicare nozioni e a fornire capacità lavorative e professionali, quanto piuttosto un corso d'ammaestramento, un inquadramento di tipo militare (votato all'obbedienza), un catechismo. Scrive Allan Carlson:
L'ascesa del welfare state può essere tradotto con il trasferimento costante della funzione di “dipendenza” dalla famiglia allo stato; dai legami di sangue, matrimonio o adozione al legame con gli impiegati pubblici. Il processo è cominciato in Svezia a metà del 19° secolo, per mezzo di progetti burocratici che cominciarono a smantellare i legami fra i genitori ed i loro figli. Nel modello classico, la prima asserzione del controllo dello stato sui bambini è arrivato negli anni 40 di quel secolo, con l'approvazione di una legge per la scolarità obbligatoria. Giustificata come misura per migliorare la conoscenza ed il benessere del popolo, la dinamica più profonda era la socializzazione del tempo dei bambini, attraverso l'assunto secondo cui i funzionari di stato – i burocrati del regno svedese – saprebbero meglio dei genitori come dovrebbe essere speso il loro tempo e che non ci si può fidare e aspettarsi dai genitori che siano in grado di proteggere i loro bambini dallo sfruttamento…”
In altre parole, la scuola pubblica è innanzitutto un luogo in cui tenere i giovani, possibilmente fino a ben oltre i vent'anni, inculcandogli da un lato l'obbedienza allo stato e l'accettazione dogmatica delle sue regole, dall'altro fornendogli conoscenze che nella maggior parte dei casi non avranno mai occasione di utilizzare aumentando il loro benessere, fondamentalmente creando un ambiente artificiale separato da quello dei genitori, che è poi il mondo reale e, ovviamente, anche la loro destinazione. Dove incontreranno situazioni che non sono minimamente preparati ad affrontare, se non aspettandosi interventi dall'alto, come sono stati addestrati a fare. Non dovrebbe sorprendere quindi se tra i maggiori promotori della scuola pubblica negli USA troviamo personaggi come Andrew Carnegie and John D. Rockefeller. Notava J.T. Gatto: “dividi i bambini per soggetto, età, con graduatorie costanti sui test ed in molti altri modi più subdoli e sarebbe stato improbabile che la massa ignorante dell'umanità, separata nell'infanzia, si sarebbe mai reintegrata in una pericolosa unità.”

Come era lecito aspettarsi, la particolare interpretazione statale dell'istruzione ha finito per occupare l'intero significato della parola, che si identifica ormai con il pezzo di carta approvato dallo stato, in un certo senso proprio come accade per il denaro: lo stato decide chi è istruito e chi no come decide il valore delle cose, e tali decisioni non possono essere messe in discussione. Poco importa se in questo modo nega la stessa essenza dell'istruzione, i fondamenti dell'apprendimento: la capacità di giudizio, il senso critico sono comunque stati sterilizzati in partenza dal sistema scolastico, rivelando così la sua vera natura.

Nonostante tutti gli sforzi dello stato per identificare il suo catechismo come unica possibile fonte di apprendimento, molti sono gli esempi di istruzione al di fuori del sistema scolastico, anche ai nostri giorni. Ancora J.T. Gatto:
Gli uomini di scuola vi diranno che che non possiamo entrare nel futuro tecnologico senza l'istruzione obbligatoria di massa ma l'enorme rivoluzione del computer che ha reso 45 milioni di noi competenti in materia d'informatica in questi ultimi 20 anni non deve niente di niente all'istruzione convenzionale! La gente si è istruita leggendo le istruzioni, guardando altri, chiedendo consigli, sperimentando, provando e sbagliando, collegandosi in reti, acquistando lezioni da migliaia di piccoli imprenditori. Così abbiamo imparato ad essere competenti in informatica - la scuola con questo non ha avuto niente a che fare!
Forse anche perché la scuola era impegnata su altri fronti, come l'indottrinamento politico: il parlamento europeo, infatti, “ritiene che tutti i sistemi di istruzione debbano garantire che al termine del ciclo di studi secondari gli allievi possiedano le conoscenze e le competenze, definite dalla rispettive autorità scolastiche, necessarie ad assumere il ruolo di cittadini e di membri dell'Unione europea”. Oppure, l'ingegneria sociale, come nella provincia canadese della Columbia Britannica, dove il governo ha stabilito che lo studio di problemi inerenti a omosessuali, bisessuali e transessuali sia incluso nei programmi scolastici dei licei.

Il primo fronte della propaganda è sempre stato la scuola, il luogo dove si plasmano le menti delle nuove generazioni, dove si pongono le basi della trasformazione dell'uomo e della società. A partire, ovviamente, da quella del linguaggio.

Link: http://gongoro.blogspot.com/2007/08/piccolo-glossario-della-neolingua-5.html

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